martedì 11 gennaio 2011

Intervista ad Aldo di Biagio (FLI)

Aldo Di Biagio, deputato di FLI
Aldo di Biagio: Il volto umano della politica, il coraggio delle idee, il rispetto e la coerenza. Recita così la sua pagina web.
Vale la pena di approfondire il suo pensiero, anche perché pare prenda la politica seriamente (purtroppo pare non sia la normalità). Ce lo dicono ad esempio i dati sulle presenze come deputato alla Camera (92% di presenze) ma anche i numeri sulla sua attività: 433 gli atti di cui è primo firmatario, tra disegni di legge, emendamenti ecc. Sono 495 quelli di cui invece è cofirmatario. Giusto ieri ha firmato una mozione a favore del rispetto della libertà religiosa.


Come va la politica in questo momento?

La situazione è sotto gli occhi di tutti. C’è molta confusione tra gli addetti ai lavori e figurarsi tra i cittadini. Dinanzi a noi ci sono criticità congiunturali che meriterebbero politiche e progettualità sane e concrete su cui investire, ma in realtà piuttosto che pensare al futuro e all’interesse di medio e lungo termine qualcuno ancora predilige investire le risorse della politica su interessi personali e istanze di pochi. Qualcuno in questo marasma ha cercato di urlare un forte e lungo “BASTA” invitando un po’ tutti a fare lo stesso, ma è stato tacciato di traditore. Ma come vedete sono in tanti ad aver creduto in costui che è Gianfranco Fini e Futuro e Libertà ne è la prova meravigliosa. In sintesi questa è l’Italia sotto la lente politica.

Sogni, obiettivi, risultati, ostacoli. Cosa le piace di più
Resto estasiato davanti ad un buon risultato raggiunto specie, se sudato e frutto di un accurato lavoro o studio. Ma se non ci fossero grandi sogni ed obbiettivi chiari e condivisi dubito che si potrebbe andare da qualche parte. E Fli con la sua struttura e con la sua missione è nata su questa articolazione di sogni e obiettivi che come vediamo sono gli stessi di coloro che credono che l’Italia sia un Paese in cui sia possibile sognare una sorte migliore.

Lo sa che risulta essere uno dei politici di FLI più attivi?
Mi fa piacere che il mio lavoro sia seguito. Tra le mie priorità non c’è certamente la fama, a differenza di qualche referente di altri e noti schieramenti, ma quella di produrre e contribuire a rendere questo Paese un posto migliore. Sicuramente questo 2011 sarà ancora più impegnativo per me ma anche per voi, urge attivismo e voglia di fare.

Quale è il settore che meriterebbe più risorse in Italia?
Non esiste un settore da privilegiare o altri da subordinare, piuttosto esistono dell’aree operative che vivono criticità finanziarie, a volte perché oggettivamente trascurate altre volte invece perché risentono di sacche di spreco che purtroppo non consentono un’efficace gestione delle risorse. Ricordiamo in particolare il settore della ricerca e dell’investimento tecnologico grazie ai quali continuiamo a vedere l’Italia tra gli ultimi posti in Europa in termini di stanziamenti.
Senza dimenticare la scuola e le politiche di sostegno alla famiglia e all’occupazione.
Non si tratta di generalizzare ma di riconoscere delle priorità per il nostro Paese, rimettere al centro dell’agenda della politica ciò che davvero conta per la crescita ed il futuro dell’Italia è proprio il motto di Fli e nelle varie battute del confronto parlamentare abbiamo proprio cercato di dare concretezza a questo assunto.

Come fa secondo lei un giovane ad emergere in FLI?

Fli non mi stancherò mai di ripeterlo non è una struttura gerarchica monopolizzata da un manipolo di colonnelli con l’ambizione di gestire il movimento come una cosa propria piazzando famelici famigliari nei vari posti o incarichi.
Il nostro è un gruppo, diciamo così rivoluzionario, in cui quanti hanno un’idea vincente che consenta al Paese di fare un passo avanti sono da ritenersi un tassello imprescindibile del progetto Fli.
Fli fin dalle prime battute ha investito le sue energie nei principali social network che devono intendersi come una finestra sul mondo, che consentono un costante confronto, uno scambio importantissimo di input e feedback tra politica e società che rappresenta l’ingrediente imprescindibile di qualsiasi ricetta di saggia politica.
Questo è un teatro in cui i giovani possono dare sfogo alla loro creatività e alla loro voglia di cambiare la società ed il mondo.
Ma non si deve limitare tutto a facebook e company. Bisogna anche operare sul territorio, farsi conoscere, progettare e realizzare coinvolgendo realtà già operative e creando progetti.
E perché no, avere ancora voglia di sognare.
Chi ha questa visione non passerà certamente inosservato tra le fila di Fli.


Una cosa bella e una brutta in FLI (faccia uno sforzo per la seconda)
Tutto è bello e brutto allo stesso tempo, dipende da quale prospettiva lo si guarda.
La meraviglia di Fli è la mole di sognatori che lo compone, che senza promesse di incarico o prebende varie crede in un progetto fatto di futuro e libertà. La cosa brutta, per un certo modo di fare politica ampiamente consolidato in Italia, paradossalmente è la stessa cosa esposta sopra

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