martedì 21 dicembre 2010

Intervista a Serenella Accorsi

Serenella Accorsi

"Tutto quello che volevo fare era dipingere la luce del sole sul lato di una casa"



Edward Hopper


"FLI liberali e laici", recita la pagina facebook nata pochissimi giorni fa. Serenella Accorsi ne è la fondatrice. Passione e voglia di cambiamento emergono con chiarezza già ad una prima occhiata, ma anche coraggio, rispetto, semplicità e persino poesia.
Uno Stato liberale e laico, una Destra, liberale e laica. Questo è il messaggio.
A conferma che l'uomo morto è certamente quello con la pistola è che le reazioni non si sono concretizzate in parole altrettanto rispettose.
Sms e email minacciose non hanno comunque intimidito la sorridente leader di Generazione Italia. Forse qualcuno si è stupito leggendo che votava a sinistra. Qualcun'altro invece del fatto che in momenti così incerti come quelli che stiamo vivendo c'è qualcuno che abbia le idee così chiare.

Ho sentito il desiderio di farle alcune domande. Tre minuti dopo (potenza della rete) avevo già concordato l'intervista con Serenella. Partiamo appunto con la chiarezza delle idee e da cosa hanno origine.
Serenella Accorsi e Italo Bocchino
(dall'album di FLI liberali e laici - Serenella Accorsi )

I 3 valori più importanti per te, nella vita e nella politica.

Più che valori li chiamerei imperativi categorici, traducendo il concetto in termini filosofici. Francamente non riesco a fare distinzioni tra gli imperativi categorici più importanti nella vita e nella politica. Per me sono gli stessi. Perché la politica, almeno come la intendo io e come vorrei fosse, non è finzione e non è separata dalla vita. Quando si separa non fa più parte della Polis, è già marcia e corrotta, perché distante dai cittadini. Dunque, coerenza, giustizia e coraggio. Questi sono i miei imperativi, in ogni cosa che faccio. Nella vita, nel lavoro e nella politica.

Teatro e Politica. Quali le cose in comune?

Molte, moltissime cose in comune. Perché il teatro è un luogo prima di tutto di aggregazione e poi è uno strumento formidabile per veicolare messaggi. Il teatro può essere anche politica, e non sto parlando del cosiddetto teatro d’impegno civile, parlo del teatro in generale. Anche il teatro comico può veicolare messaggi di tipo politico, e con questo attenzione non intendo partitico, non produrrei mai uno spettacolo per fare propaganda finiana o altro per intenderci, intendo proprio di interesse collettivo. Produco spettacoli di Giorgio Albertazzi così come di Leonardo Manera, per fare due esempi, totalmente apoliticizzati ma con grandi contenuti, veicolati ovviamente attraverso generi diversi. Il teatro è un posto magico per questo, perché non ha barriere e non ha filtri, l’attore e tutto lo spettacolo parlano diretti alla mente e al cuore delle persone. Il teatro non è finzione. Forse è il luogo più reale che ci è rimasto.

Finiana o Fli-sta? Credi nella leader?

Più finiana che Fli-sta, nel senso che la visione politica di Gianfranco Fini mi corrisponde moltissimo. Quella di Fli è difficile a dire quanto mi corrisponda. Primo perché è fatta di tante anime così come è giusto che sia, secondo perché è ancora in divenire, è ancora tutta da costruire. Certamente mi sento di appartenere a Fli, perché è dal primo di aprile che lavoro incessantemente per arrivare alla costruzione di questo nuovo soggetto politico. Pensi che ho aperto il circolo di Generazione Italia Bologna su Fb la notte tra l’1 e il 2 aprile. In maggio appena è stato possibile ho costituito il circolo territoriale di Bologna. Si può certo dire che aspettavo questo momento da tanto, tanto tempo.
Per quanto riguarda la leadership credo che oggi, più che di un altro leader, francamente ne abbiamo fin troppi, abbiamo bisogno di eroi, di poeti rivoluzionari, citando Oriana Fallaci. Perché “la storia del mondo ci ha ben fornito la prova che morto un leader se ne inventa un altro, morto un uomo d’azione se ne trova un altro. Morto un poeta, invece, eliminato un eroe, si forma un vuoto incolmabile, e bisogna attendere che gli dei lo facciano resuscitare. Chissà dove, chissà quando”. Ecco, io mi aspetto da Fini che faccia l’eroe in questo senso. D’altra parte non sono un’iconolatra: credo nelle idee, nei pensieri, non nelle immagini delle persone. Dunque non è solo Fini. E’ la squadra che ora deve riempire Fli di contenuti partendo, e non tradendo, la traccia finiana. In questo devono stare molto attenti. Perché se si perde la strada di Fini si perderanno moltissimi consensi.

Serenella Accorsi a Perugia
(dall'album di FLI liberali e laici - Serenella Accorsi )
Bossi-Berlusconi o Fini-Vendola? Dovendo scegliere quale coppia preferiresti al governo?

A governare assieme? Ma questa è una domanda tipo “preferiresti vivere l’inferno o morire”…no non ci cado.
Esclusa categoricamente la prima la seconda è pura fantapolitica. Fini e Vendola politicamente sono distanti anni luce per fortuna. Diciamo che mi piacerebbe vedere piuttosto uno scontro bipolare Fini - Vendola, ecco, questo sì.

Quante sono le probabilità di unire tutte le opposizioni prima del voto?

Non sono una politologa e non ho nemmeno la sfera di cristallo. Avrei preferito che Fli andasse da solo, con il suo nome il suo logo e il suo “eroe”, lo chiamo così rispetto a quanto detto prima. Ma oramai credo sia necessaria l’alleanza in corso, il cosiddetto Terzo Polo, a patto che vengano rispettate le identità. Fli è di destra liberale, è laico e guarda all’Europa. Così è nato e così deve restare, anzi crescere. Si rispetti la nostra identità e noi rispetteremo quella dei nostri alleati ma senza essere fagocitati dal centro. Se abbiamo fatto tutto questo solo per mettere i bastoni tra le ruote a Berlusconi, il progetto Fli fallirà. Perché il progetto di Fini è un progetto alto ed ambizioso che ha risvegliato la passione politica in moltissimi italiani, oltreché a ridarci finalmente la dignità. L’alleanza funzionerà solo se riusciremo ad essere prima di tutto convinti noi di questo, e poi se riusciremo anche a comunicare alle persone che non si tratta di una manovra di Palazzo, ma come dice Campi di “un progetto duraturo e articolato”. L’abbiamo detto più volte. Non moriremo democristiani. Non abbiamo nessuna intenzione di farlo.


E' più di destra il terzo polo o il pdl?

Il Pdl non è. Non mi faccia aggiungere altro. L’ha detto Fini a Mirabello: “come si fa a rientrare in qualcosa che non esiste più”. Ecco il Pdl non esiste più. Ora è solo un agglomerato di persone che una volta sparito Berlusconi svaniranno come neve al sole. O in qualche galera. Purtroppo però qualcuno si riciclerà, come sempre avviene. Spero che a quel punto ci sia da parte di Fli uno sbarramento d’acciaio. Che vengano rottamati tutti e si mettano finalemnte in gioco, come Generazione Italia ha detto all’inizio, facce nuove e giovani, che portino energia e idee. Spero vivamente mantengano questa promessa. La base, mi creda, sta guardando con attenzione a questo. E se non accadesse sono sicura che non se ne starà in un angolo a guardare. Anzi.

Che ne dici delle Primarie anche nel polo della nazione?

Per quel che ho visto nel centro sinistra sono un falso giochino. I vincitori sono sempre stati decretati prima dell’inizio della partita. Comunque, ragionando così su un’ipotesi, ovviamente io, noi, vogliamo Fini a capo del PDN, e sarebbe anche giusto perché se non ci fosse stato Fini, questa pagina di Storia nessuno l’avrebbe girata. E’ stato coraggioso come nessun politico dell’era berlusconiana. E questo gli va riconosciuto. In caso non fosse così e immaginando le primarie la sfida sarebbe tra Fini e Casini, Rutelli ha poco peso direi, e a quel punto sarei pronta a giocarla. Anche se, diciamolo con franchezza, si vince anche con il denaro e i due finanziatori di Casini, sono molto potenti da questo punto di vista. Ma non mi fanno paura. Perché a volte le idee coraggiose vincono contro il potere. Davide ha vinto contro Golia. Bisogna crederci e avere coraggio.

Gasparri e La Russa. Un aggettivo per ciascuno.

Passiamo alla prossima domanda per favore. Preferisco impiegare il mio tempo in modo migliore.

Moffa dice: Il disegno originario che ha dato vita a Futuro e liberta' e' stato snaturato, perche' Fli doveva restare nel perimetro del centrodestra senza fughe terzopoliste.
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Sono d’accordo con quanto hanno affermato Sofia Ventura e Alessandro Campi, Berlusconi deve essere un concorrente ma non un nemico. La sinistra si è affossata con il “sistema del nemico”. E’ sotto gli occhi di tutti però che non era più possibile restare nel Pdl, ed è inutile che ripercorra tutte le tappe della vicenda. Berlusconi ci ha sbattuto fuori e fino alla settimana scorsa ha fatto finta di trattare. La cosa che mi stupisce un po’ è che i nostri ci abbiano provato fino all’ultimo giorno a trovare un margine d’intesa…ci sono stati assieme 16 anni e ancora non avevano capito che di lui non ci si può fidare? Bene, credo ora l’abbiano capito. Dunque a questo punto condivido quanto detto da Moffa 1, visto che lo zero non c’è.

Hai ricevuto ancora minacce?

Diciamo così, visto che è tutto secretato: sono state più che sufficienti e veramente inquietanti. Ma non mi sono fermata nemmeno un momento. Ho coraggio, come ho detto all’inizio. E’ un imperativo categorico. E soprattutto, io ci credevo e ci credo ancora.

3 commenti:

  1. ....Basta con l’utilitarismo, basta con il calcolo del farmacista, basta con il
    meglio attendere domani. Bisogna buttare il cuore oltre l’ostacolo, bisogna dare
    un senso alla politica e bisogna farlo nel nome delle nostre idee e della nostra
    concezione politica.....
    sono le parole di Fini a Mirabello ed ora sono diventate le parole di Serenella e di chi come noi ancora ci crede.

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  2. Non credevo esistessero ancora persone capaci di effettuare un'analisi così lucida considerando che viviamo un momento storico in cui si ragiona esclusivamente in base a convenienze di tipo personalistico che non rappresentano sicuramente il pensiero della gente comune! Brava Serenella Accorsi!!!

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